martedì 21 settembre 2010

Ocha suru?

Io non sono un "animale da bar",
anzi, se fosse per me, i bar andrebbero in fallimento.
Lei, decisamente, sì!

Premesso il fatto che in gran parte del Giappone, soprattutto nel centro delle grandi città, non si può fumare per strada e che le donne non "possono" comunque fumare camminando (non è per niente femminile, anzi alquanto disdicevole), il modo più piacevole per prendere l'agognata "boccata d'aria" per un incallito tabagista è, senz'ombra di dubbio, fermarsi in una caffetteria.
Nella maggior parte dei locali infatti è consentito fumare (o comunque sono presenti zone provviste di aspiratori ed adibite all'uopo).
Siccome la quasi totalità della Sua famiglia coltiva questa "passione", è naturale che si sia radicato in Lei il gusto ed il piacere di trascorrere il tempo libero tra gli innumerevoli "kissaten" dell'antica capitale.
Chiacchierare senza fretta, sorseggiare un caffè o, meglio, un cappuccino italiano (carissimo), assumendo la quotidiana "dose nicotinica" è divenuto ormai un rituale a cui non ci si può sottrarre.
E considerato il grado di "incallimento" di suocera e moglie, le mie giornate giapponesi sono costellate di simili "tappe".
Non che mi dispiaccia fermarmi, chiacchierare o fumare (anzi), solo che ogni volta mi vedo costretto a "sorbirmi" un tazzone di acqua scura, servito a temperature da fonderia: il famigerato "Hotto cohii" (da Hot coffee...insomma, caffè caldo).
Potrei anche lasciarmi sedurre dal caffè espresso ( o "Esupuresso", come si dice qui), ma mi vedrei comunque servire una tazza da the, ripiena di piombo fuso.
In più il mio cervello, una volta formulata la parola "Espresso", visualizza, l'ormai nota tazzina da bar, in cui dimora un dito (scarso) di nettare caraibico, incoronato da una schiumina morbida e vellutata, e lo shock di vedersi recapitare a tavolino la tazza formato famiglia è sicuramente peggiore del "doversi" trangugiare una "litrata" di lava gusto simil-caffè.
Mentre le donne parlano in fitto dialetto del Kansai, io cerco di stemperare il "beverone" con abbondanti aggiunte di latte e zucchero, ottenendo però effetti devastanti sulla mia tenuta intestinale.
Ma va bene, di solito ogni mio arrivo in terra nipponica è caratterizzato da una settimana di "tappo" assoluto, quindi è quasi una "mano santa"

...e poi così lascio loro ancora più tempo per chiacchierare in santa pace...


Quando torniamo in patria (la mia),
non posso, non voglio, sottrarmi in toto al "rito del bar":
so che per Lei è un piacere immenso (anzi, lo definisce il Suo "piccolo piacere quotidiano").

E così, quando nel mio giorno di riposo andiamo insieme a fare la spesa, la sosta al bar del supermercato non può mancare.
Ma mentre per me basterebbe (mi dispiace) un rapido "pit stop", Lei richiede un tempo di degustazione che ai miei occhi pare infinito.
Centellina la già minima quantità di liquido nerissimo con una parsimonia ed una pazienza (la mia) invidiabili.
Vorrebbe che quel momento non terminasse mai.
Poter stare, insieme, seduti al bar, chiacchierando amabilmente è un piacere per Lei impagabile.
Purtroppo io vivo questi momenti in trepidazione, abituato a trangugiare in un colpo il seppur caldo caffè.
In fondo se l'hanno chiamato "Espresso" un motivo ci sarà, no?
Espresso significa veloce, rapido, altrimenti l'avrebbero chiamato "Locale"!!!



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venerdì 17 settembre 2010

Interunetto

Come ben sapete, se seguite questo blog dalle origini,
Internet è stato un elemento determinante (anzi direi "l'elemento") nella nascita del nostro rapporto.
Tuttora, quotidianamente, riveste un ruolo importante.
A parte il confronto periodico per l'aggiornamento dei vari blogs,
è un fondamentale compagno di approfondimento, di ricerca, di svago...insomma, in parole povere siamo "Internet-dipendenti".

Ma mentre il mio approccio informatico è sconclusionato, meramente aleatorio, estemporaneo, "naïf",
Il Suo è metodicità allo stato puro!

Da vera "professionista", limita all'essenziale l'utilizzo del mouse,
attivando le varie funzioni con una serie infinita di "trucchi" e "scorciatoie" da tastiera.
Le stesse che, pazientemente, cerca di insegnarmi, ahimè con scarsissimi risultati.
"Perché non fai così? Ctrl+C, usa Shift...te l'ho già spiegato mille volte...fai molto prima, no?"
Io non metabolizzo, annuisco, faccio Ctrl+C, uso Shift, faccio molto prima....
"Com'era? Shift+???"
....faccio prima ad usare il mio amato "topo"!

Anche perché la pazienza non è una mia prerogativa.
Vorrei fare mille cose contemporaneamente, velocemente e quando, immancabilmente, il "povero" Pc si "impalla", parte, inesorabile una sequela di improperi da far impallidire uno scaricatore di porto.
Questo, Lei, non lo sopporta!

Anche Lei apre mille applicazioni e le fa "girare" contemporaneamente.
Però lascia loro il tempo per "pensare" liberamente, si prepara magari un caffè nel frattempo, senza scomporsi, senza un moto di impazienza, senza uno sbuffo insofferente.
E i processi, piano piano, "girano" come dovrebbero, senza "impallarsi", senza dover "riavviare" alcunché.

...e a me, cominciano a "girare" vorticosamente!

"Ma come, con me si blocca sempre!"

Addirittura c'è stato un periodo in cui, all'accensione, cliccando sull'icona che mi identifica come utente, il Pc andava in blocco.

Mi aveva preso in antipatia, ce l'aveva con me, sono sicuro!

Un po' perché io lo utilizzavo nei ritagli di tempo, la sera dopo cena o nei weekend, cercando di sfruttare al massimo il tempo a mia disposizione e sovraccaricandolo così di sollecitazioni.
Lei invece, quotidianamente, godendo della sua compagnia per svariate ore del giorno (e della notte) aveva raggiunto un feeling assoluto, un livello di complicità tale da scatenare in me un sentimento di gelosia.

"Perché con Lei funzioni perfettamente??? "

La "postazione informatica" era diventata suo territorio esclusivo.
Quando, per esigenze fisiologiche, si allontanava qualche minuto, mi gettavo sulla "preda" come un falco, o meglio come un avvoltoio, cercando di approfittare dei pochi attimi in cui la Sua "aura" pervadeva l'atmosfera circostante, il Suo "odore" era ancora nell'aria, magari riesco ad ingannarlo, ecco così, com'era? Shif+Ctr???

"Perché il Pc è bloccato? Hai fatto qualcosa?"
"Ioooo? Assolutamente! Sarà stanco..."

Insomma, incompatibilità all'ennesima potenza!!!

Mi compro un portatile, così mentre Lei "amoreggia" con il fisso, io posso soddisfare la mia "astinenza", posso perdermi nella Rete, navigando, perdipiú, spaparanzato sul divano!!!

Le mie velleità natatorie si arenano purtroppo ben presto sulla "barriera" della RAM del "Pcino" (così lo abbiamo affettuosamente ribattezzato).
La "pochezza" di memoria veloce e la lentezza della connessione Wi-fi mi distruggono.
E' assolutamente proibito aprire più di un'applicazione per volta (se si potesse, anche solo mezza).
Il caricamento delle pagine sul browser è un'agonia!
"Com'era? Ctrl+Alt+Canc??? Ma porc.....!!!"

E poi, come per incanto, ho trovato la mia dimensione:
Internet Mobile!!!

Dapprima con iPod Touch, poi con il recente gioiello di casa Apple: iPhone 4.
Un mare, anzi, un oceano di applicazioni e, soprattutto, Internet dove e quando voglio.
Non solo spaparanzato sul divano, ma anche a letto, al lavoro, in bagno!!!
Giorno dopo giorno affino le mie abilità, scopro trucchi, scorciatoie, se faccio Ctrl+C, se faccio Shift...faccio moooolto prima!!! Tsk! Altro che Pc...!!!

E così ci siamo suddivisi i territori, le competenze, il "raggio di navigazione".
Abbiamo raggiunto un tacito accordo, una sorta di "pace dei sensi".....

....basta che non ecceda nelle lodi del mio "iDevice"....



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