venerdì 13 maggio 2011

Mendokusai

La lingua giapponese è ricca di vocaboli che indicano uno stato d'animo, una sensazione, un modo di essere.
Ciò che in italiano viene espresso in una frase complessa ed articolata, ricca di parafrasi e sfumature, spesso in giapponese trova il suo corrispettivo in un'unica parola.

Vi sarà capitato (sicuramente) di essere in uno stato di tremenda apatia, di assoluta mancanza di energia, di "voglia zero", un momento in cui anche respirare diventa faticoso, anzi, fastidioso (perché è pur sempre "fare qualcosa").

In questi casi, nella lingua di Dante, possiamo sbizzarrirci in variopinte esclamazioni:
dal classico "Uffa!!!", al più volgare "Che p@lle!!!", al bolognesissimo "Socc'mel!!!"

Nella lingua del Sol Levante, è d'uopo esclamare "Mendokusai"
(si pronuncia Mendocsai), o nella sua versione più "slang": "Mendokuse~", riunendo in queste tre sillabe la pletora di italiche variazioni sul tema.

Io, di questa "magica" parola, mi sono subito innamorato, facendone il mio "motto" preferito. La sua pronuncia sembra quasi onomatopeica, esprime svogliatezza, è quasi un "Inno alla fannullaggine".

E' per questo che la sera, dopo una giornata di lavoro, stanco, con la maledetta ernia che si lamenta per le vibrazioni (e le buche), la spalla destra che non vuole essere da meno e si unisce al "coro" degli acciacchi, l'allergia che "sboccia" in un turbine di starnuti e gocciolamenti, con la "fiacca" che accompagna ogni cambio di stagione, mi tuffo con un doppio carpiato sul divano con l'intenzione di fare un beneamato "beep".

Comincio a gingillarmi col telefono, controllo un aggiornamento, un giochino...insomma, perdo tempo!

"Perché non aggiorni il blog? Lo fai sempre dal telefono, no?"

..........



"Mendokuse~,
Chō Mendokuse~!!!!"


(Molto Mendokuse~)




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