martedì 12 aprile 2011

Il meno peggio

Come gli assidui lettori di questo mio personale spazio ben sanno, i primi tempi della Nostra convivenza sono stati costellati da un'infinita serie di incomprensioni e "misunderstanding" dovuti, in gran parte, alle differenze culturali delle società in cui abbiamo vissuto i nostri "primi quarant'anni".

Il Suo recente impegno nel "mondo Cheerleading" del Bel Paese, ha fatto sì che venisse a contatto con un gran numero di persone.

Se prima ero io l'unico punto di riferimento, l'unico paragone, ora sono passato da "pietra dello scandalo" a "mite confidente" (o confessore?).
Una promozione di tutto rispetto, se pensiamo che fino a poco tempo fa poteva sembrare che fossi IO ad avere un atteggiamento di "poco riguardo", un basso livello di "considerazione", e che anzi tirassi in ballo la questione del "culture gap" a mio comodo, come esclusiva scusante di un mio carattere non proprio "accomodante".
Alla fine risulto essere "il meno peggio".

Ora le "esplosioni" non riguardano ME in prima persona.
Ora non le "subisco" più passivamente.
(a dire il vero le subisco comunque, ma almeno posso dare sfogo alla mia "mal sopportazione" inveendo contro i veri fautori del misfatto)

Gli "argomenti ricorrenti" sono:
1) La puntualità (che però non è mai stata una mia mancanza)
2) I "modi di dire/fare", che non sono in linea con il nipponico "cerimoniale" delle relazioni interpersonali (ma devo ammettere che a volte alcuni comportamenti che Lei mi riporta lasciano interdetto persino me)
3) La mancanza di organizzazione/pianificazione, per cui tutto può cambiare, specie all'ultimo minuto, vanificando le Sue notti insonni (e non solo le Sue) passate a preparare i minimi dettagli
4) L'assoluta assenza di comunicazione/connessione, quel "famoso Hōrensō" di cui abbiamo tanto parlato.

La mia figura, in tutto ciò, spazia da puro ascoltatore, a mesto confidente (come ho già detto), a paciere (che cerca di sminuire la gravità del fatto adducendo la scusante che "purtroppo da noi è diventato di uso comune"), fino a vero e proprio istigatore ("ma come è possibile, non ci posso credere, anche per me, che sono italiano, una cosa così darebbe fastidio").

Alla fine, purtroppo, la matematica, come si suol dire, non è un opinione:
Cambiando l'ordine degli addendi, il risultato non cambia

ossia

"cosa detta male"+"cosa fatta male"+"mancanza di considerazione"+"assenza di Hōrensō"+"svariati ritardi"= "terribile deflagrazione"
(leggasi muso lungo, cattivo umore, eccetera eccetera, senza entrare in intimi dettagli....)

Unica, piccola, consolazione, quella di non esserne IO la causa....in fondo, sono il "meno peggio".....YEAH!!!



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domenica 10 aprile 2011

Buon vicinato

Con l'arrivo della bella stagione,
si avvicinano preoccupantemente i "maledetti" ritrovi notturni sotto casa nostra.
Se, fortunatamente, il locale poco più avanti ha cambiato gestione e non sembra attirare troppa clientela (e ci credo, abbiamo voluto provare una sera, una cenetta veloce: un filetto piccino piccino, una scaloppa ai funghi, due contorni, acqua, vino e due caffè per la non proprio modica cifra di 60 euri), lo stesso non si può dire per il forno dirimpettaio, che inizia a lavorare verso le 22 attirando orde di "giuovani" (e non), che di ritorno dalla discoteca o dalla serata "movimentata", avvertendo quel buchino da "fame chimica", sfogano i propri famelici istinti stravaccati sul muretto che fiancheggia la nostra entrata.
A parte gli schiamazzi ad orari inverosimili, la mattina l'accesso al condominio è ridotto a una discarica.
A volte, dopo un turno di notte, rientrando verso le 2 di mattina, redarguisco benevolmente gli "ospiti", raccomandando loro di raccogliere i residui delle loro libagioni (e devo dire che l'approccio amichevole ha sempre dato i suoi frutti).
Ma, fortunatamente, non sempre ho il turno di notte e, soprattutto, non sempre sono dell'umore giusto (specie se svegliato di soprassalto e/o mi devo alzare presto), per cui, spesso e (mal) volentieri, la mattina tocca ripulire (non ho ancora capito come mai, ma per qualche strano motivo mi ritrovo ad essere sempre io il "primo" che passa da lì...un po' come quando nevica, chissà com'è ma a nessuno serve la macchina, poi, una volta liberata la rampa dalla candida coltre, sembra di essere in autostrada...).

Comunque sia, l'altra notte, verso l'una, ci stavamo predisponendo per un meritato sonno ristoratore, quando uno sbattere di portiere e grida sguaiate mi hanno fatto sobbalzare.
Affacciatomi dal balcone, ho assistito a ciò che non avrei mai voluto vedere:
due ragazzi, visibilmente ubriachi, che stavano scaricando i loro personali effluvi contro il cancello e la piccola aiuola che "adorna" l'ingresso del condominio.
Giuro che se avessi avuto la vescica carica, avrei ricambiato il "favore", producendomi in una "cascata" direttamente sulle loro teste, ma purtroppo non avevo bevuto abbastanza, per cui mi sono limitato ad un "Ehi...ma dovete farla proprio qui?"
Mi aspettavo almeno di interrompere la funzione, creando un minimo di imbarazzo, agitazione o comunque sorpresa.
Nulla di tutto ciò: si sono limitati ad alzare lo sguardo, ribattendo che "tanto è un aiuola, così cresce più rigogliosa" e riprendere la mira per un attimo abbandonata.
Risaliti in macchina, sono ripartiti a tutto gas, strombazzando pure.

"Bisogna dirglielo!"
"Cosa e, soprattutto, a chi???"
"Bisogna dire al fornaio di non vendere più alla notte o che dica ai ragazzi di non sporcare e non disturbare!"

"......."

Attimo di incertezza, riflessione, smarrimento.

"Ma, secondo te, al fornaio, quanto gliene può fregare?"

"Perché? Non è giusto! Pensa solo a guadagnare? Se fossimo in Giappone i vicini si sarebbero già lamentati e il fornaio si sarebbe scusato e non succederebbe più, altrimenti nessuno comprerebbe più il pane da lui...."

Il Suo candore mi ha intenerito.

A parte che in Giappone nessuno si sognerebbe nemmeno di rumoreggiare sguaiatamente e di sporcare a terra (in più i fornai non ci sono, ma vabbe'...), comunque, purtroppo, qui non funziona così.
Se anche andassi a reclamare
(e non mi sogno neppure lontanamente di farlo, visti i due lavoranti moldavi, grossi come montagne, con due pale al posto delle mani, anzi penso proprio che usino le mani per infornare), nella migliore delle ipotesi mi prenderei un "Vaffa...." (nella peggiore una cascata di schiaffazzi....).

"Allora?"

Allora, sarebbe bello se anche qui bastasse chiedere gentilmente per ottenere un po' di rispetto dell'altrui sonno,
sarebbe bello se ci fosse considerazione,
sarebbe bello se ognuno facesse la propria parte per mantenere la città pulita,
sarebbe, sarebbe, sarebbe...

Sarebbe il caso di dormirci su, a finestre rigorosamente chiuse!!!






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mercoledì 6 aprile 2011

La meravigliosa arte del "cazzeggio"

Ebbene sì, lo ammetto:
sono il Re del "cazzeggio" serale!

Negli ultimi tempi, la sera, non mi riesce nient'altro.

Lei è sempre più impegnata, tra "Cheer camps", lezioni, partite, regolamenti, competizioni.
Recentemente ha addirittura creato una Sua squadra di cheerleaders, le "Flappers", che supportano la locale squadra di Football Americano dei "Doves", ma che non disdegnano eventi e manifestazioni di ogni genere.

Va da sé, che tempo da dedicare alle faccende domestiche ne rimane poco (e qui ritroviamo il mio -non tanto- latente lamento).

Cerco anch'io, comunque, di fare la mia parte.
Non volendo rinunciare ad un minimo di attività fisica ( la mia schiena me lo impone, trascorrendo una buona metà della giornata seduto al volante), la mattinata passa veloce tra una sessione in palestra ed una passata di aspirapolvere.

Quando la sera (tardi) rientro dal lavoro, dopo una cenetta che, non so come, Lei ha comunque trovato il tempo di preparare, provo a contribuire ulteriormente al "ménage familiare", offrendomi volontario per il lavaggio piatti.
Offerta che viene quasi sempre rifiutata, anzi vengo minacciato di chissà quali angherie, nel caso in cui mi azzardassi, quindi, ahimè, a "malincuore"... passo!!!

Rassettata la cucina, torna alla Sua postazione di lavoro, davanti al Pc, riprendendo là dove aveva solo momentaneamente interrotto al mio rientro, continuando fino a notte fonda, fondissima!

Perché Lei è così:
tutto DEVE ASSOLUTAMENTE essere organizzato, preciso, perfetto!!!

Mail su mail, sms, telefonate, chat per coordinare i membri del Team.
Comunicazione innanzitutto!
Hōrensō è la parola magica!

Ma purtroppo qui da noi non funziona tutto così bene:
non abbiamo questa cultura, questa abitudine, questa considerazione (aggiungo cattivamente questa "pignoleria").

"Ma com'è possibile? Non leggono i messaggi? Perché non mi rispondono? Incredibile che esistano persone così....Ma sono tutti così gli italiani????"

Allora io, dalla mia postazione serale (leggasi "divano"), con un orecchio ascolto, con un occhio annuisco, con la testa accenno un mesto : "checcevoifà....???"

Ma con l'altro orecchio, l'altro occhio (la testa è una sola, ma il movimento del "checcevoifà" viene prodotto in modo assolutamente autonomo, quindi sono liberissimo di pensare ad altro), dedico tutto me stesso ad un divertentissimo giochino per iPhone che mi sta facendo letteralmente "uscire di senno".

Ma proprio oggi, un caro amico mi ha spronato a scrivere: basta "cazzeggio"!

Be'...non garantisco un post quotidiano (forse nemmeno settimanale, ma chissà...), però sicuramente mi dedicherò meno al giochino e più al blog
(in fondo anche questo post lo sto scrivendo da iPhone, essendo il Pc divenuto una "no raul's land"...)



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