La mattina del terzo giorno,
partenza per Salsomaggiore Terme.
E' il momento clou della ripresa.
Tutto in funzione di questo:
il "Cheer Camp"!
Ogni mese infatti, la Federazione organizza una tre giorni "full immersion" per formare ed aggiornare i coaches federali.
E proprio questa situazione volevano fortemente immortalare, con dovizia di particolari, un carico di emozioni, possibilmente di colpi di scena, insomma, una "telenovela".
Viaggio rigorosamente in treno,
sperando in qualche ritardo o intoppo vario (cosa rarissima per le efficientissime Ferrovie di bandiera...).
Ahimè per Loro, buon per Lei, il viaggio (breve da Bologna) è filato "liscio come l'olio":
treno puntuale, pulito, ordinato.
Sistemati i bagagli al solito Hotel
(i Camp si svolgono sempre nella stessa location), comincia la maratona.
Premetto che, come per il giorno precedente,
dovendo io lavorare ed essendo una trasmissione sulla Sua vita in Italia, ero esonerato in toto da qualsivoglia obbligo di presenza, anzi...
Non ricevendo il solito sms di "Sono arrivata" ( che a dire la verità non è che sia proprio solito, lo è diventato a forza di insistere), Le mando un "Tutto ok?"
Nessuna risposta.
Sarà impegnata, non avrà sentito il "Tock-Tock-Tock" dell'avviso...
Non è la prima volta che capita.
Anzi, a dire il vero è la normalità:
ogni volta che mando un messaggio per notificarLe l'orario del mio ritorno dal lavoro, all'atto di entrare in casa, oltre il consueto "Okaeri", anche un quasi seccato "Non hai mandato il messaggio?"
"Come no? Non l'hai letto?"
Salvo poi leggerlo il giorno successivo e sbagliare clamorosamente la pianificazione della cena:
"Ma come, non dovevi finire alle 19? Hai mandato il messaggio!"
"Ieri, amore, le 19 era ieri. Oggi avevo il turno delle 21, vedi qui, in bacheca?"
"Scusa, hai ragione, è che in italiano non riesco a memorizzare bene!"
Va be', cercherò di tradurre il turno...
Comunque dicevo,
non ricevendo risposta, neppure a qualche tentativo di chiamata,
desisto e rimando il tutto a sera tardi, dopo il lavoro.
Ma nulla di nulla.
Comincio a preoccuparmi (ad indispettirmi, per dire la verità, perché non c'era il timore che potesse essere successo nulla di strano).
Verso mezzanotte, cerco il numero dell'Hotel e chiamo.
Dalla reception mi passano il Presidente, che mi dice, un po' frustrato, che per tutto il giorno non L'ha quasi vista, era sempre pedinata, passo passo, dalla telecamera.
Finalmente riesco a parlarLe.
"Scusa, non ho avuto un secondo libero, non ho visto i messaggi, non potevo chiamare, sei arrabbiato?"
"No no...figurati" cercando di rendere la voce più calma possibile.
"Vabbe' ora ti saluto, sarai stanca immagino: Buonanotte!"
"Magari potessi andare a letto...
Vogliono che faccia Nabe qui, nella cucina dell'albergo, alle due di notte..."
E qui la mia voce si rompe:
"Come il Nabe?!? Ma no..."
Dovete sapere che il "Nabe" è una sorta di pentola in ceramica, in cui si cuociono verdure e carne insieme, direttamente in tavola, e si mangia tutti insieme, direttamente dal "Nabe" stesso.
Una sorta di "rito familiare", un simbolo della famiglia, soprattutto della Nostra famiglia.
Sapevamo che Mami-chan (mia suocera) ci aveva mandato questo regalo, ce lo aveva anticipato di nascosto, contravvenendo alle ferree regole dello Show.
Ce lo aspettavamo, e avevamo anche pianificato una cena "Nabe-style".
Ma il regista ha pensato bene di fare la "consegna", tipo "C'è posta per te", solo all'ultimo giorno.
Sapeva che la stanchezza dei giorni precedenti avrebbe consumato la sua "preda", che avrebbe ceduto.
Alla vista del familiare utensile, nonché di una lettera manoscritta della madre, la Nostra eroina si è prodotta in un sincero e liberatorio pianto.
Ecco: pathos, "dorama", audience, Yatta!!!
Ok...tutto fa "Broadway", come si suol dire...
Alla fine tutto bene:
riprese ben riuscite, regista soddisfatto, Presidente contento per un po' di pubblicità gratis (anche per l'eco mediatico che ne è scaturito nell'ambiente) e noi ci siamo "beccati" un Nabe "ship-free".
A proposito,
il ritorno era previsto in macchina, ma una forte nevicata ha fatto sì che il mezzo più sicuro fosse il treno e quindi la poverina si è dovuta accollare anche la "quintalata" di ceramica nippo-familiare (altro che ship-free...).
"Tadaimaaaa...sono a casa... Sono distrutta!!! Svegliami mercoledì!"
PS.
Abbiamo trovato su Youtube i video della trasmissione qui e qui
PPS:
Avrei voluto postare la vicenda un mese e mezzo fa, allo svolgimento dei fatti, ma eravamo vincolati dal "Segreto Istruttorio"...
PSP:
Ora mi ci dedicherò per qualche tempo (un po' di relax anche per me, che non ho fatto nulla in tutta questa storia...) ^_^
-電話で♪
mi sono gustata entrambe le "puntate" tra batticuore e lacrimoni. Il discorso della Mamma prima e dopo aver visto il servizio, la descrizione che Yoco-chan fa di sè... Inutile dire che mi ci sono rivista in pieno, sebbene al contrario :D
RispondiEliminaPS come si fa a ricevere un nabe sardo ship free? pagherei oro per mangiare la zuppa di pesce di mia mamma, anche alle 3 di notte :D
Vi adoro ragazzi, siete stupendi. Un abbraccioooo
Voglio l'autografo sul braccio ma soprattutto non voglio il giubbotto del presentatore!!!
RispondiEliminaBravissimi!!
@Kazu
RispondiEliminaGrazie carissima!
Organizziamo una puntata di "Carramba" e facciamo fare una bella consegna alla Raffa nazionale!
@Portinaio
...e io che pensavo di importarne uno stock e diventarne il distributore ufficiale...Lol