Triste, abbattuto, sconsolato….
Questo ero io dopo aver preso atto che mia moglie non sarebbe più stata tale.
Avevo preso in considerazione il fatto che la nostra relazione, prima o poi, sarebbe finita, dati i tanti e tali contrasti, le differenze culturali, gli interessi così poco coincidenti.
Ma l'ultimo dei miei pensieri era quello di un nuovo amore, non avevo contemplato questa possibilità.
Per questo, lo ammetto, è stato un colpo durissimo.
Ho anche cercato di farla ragionare, di muoverla un po’ a compassione, di chiedere se davvero, a questa età, dopo nove anni di matrimonio, si potesse perdere la testa così improvvisamente.
Nulla da fare, non è un’infatuazione, a quanto riferisce, non si può tornare indietro.
Ok, accetto la sua decisione, bisogna comunque procedere alla separazione legale, consensuale. Per fare ciò, essendo sposati in Italia, serve la sua presenza qui, almeno per una firma, una volta soltanto.
La informo della cosa, le dico anche che, siccome è nell'interesse di entrambi concludere il prima possibile, sarebbe opportuno che ognuno pagasse la propria parte.
Non ricevo risposta, ma anzi cominciano ad arrivare mail offensive e minatorie da parte del suo nuovo “amico”.
Mi si intima “di farmi da parte”, di trovare solo scuse per farla tornare in Italia.
Lungi da me l'idea di rivederla, provo a chiedere a lei, direttamente, spiegazioni in merito al comportamento del suo nuovo “partner”.
Nessuna risposta, ma anzi nuovi messaggi da lui, nei quali mi si accusa di essere stato un marito violento, di aver picchiato e seviziato mia moglie per anni, addirittura di avere tentato di ucciderla (con aggiunta di commenti gratuiti sulle mie presunte “debacles” amorose).
Una serie di falsità assurde, di illazioni tali da farmi rabbrividire.
Come può avere inventato tutto ciò, ma soprattutto, perché? Cosa sta cercando di fare?
Ovviamente inoltro il tutto al mio avvocato.
Invio a lei, direttamente, il contatto dell'avvocato che segue la pratica di separazione e chiedo che d'ora in poi i contatti siano fatti per tramite suo.
Chiedo anche di non essere ulteriormente molestato.
Le stesse accuse, vengono, sempre da parte del suo nuovo “mentore”, ripetute anche al mio avvocato, il quale risponde, in via del tutto informale, notificandogli che quanto sta facendo costituisce reato, che sarebbe opportuno smettere di calunniarmi ulteriormente.
Allo stato attuale, sembra avere capito.
Sembra anche che abbiano trovato una soluzione, un'alternativa al fatto di dover essere presente, un’autentica della firma tramite il consolato.
Meglio così, molto meglio così!
Non riuscivo però a capire cosa fosse successo, come avesse avuto il coraggio di dire queste cose di me, perché motivo.
Ho provato a chiederle spiegazioni, ma non ha mai risposto ai miei messaggi.
Perché questo cambiamento? Così repentino.
Se fino ad un mese prima ero il “suo amore”, “le mancavo tanto”, ora ero diventato un violento, uno stupratore seriale, un omicida.
Con chi avevo vissuto negli ultimi anni?
Come poteva una persona cambiare in questo modo?
Disturbo della personalità?
Oppure stava fingendo? O finge ora?
Cosa è stato il “trigger”?
Pensa e ripensa… ma certo!
È stato quando ho detto che ognuno avrebbe dovuto pagare la propria parte!
Ecco!!!!! Il mio rubinetto si è chiuso!
Bisognava trovare un'altra “mucca da mungere”.
A pensarci bene, ho sempre pagato TUTTO io in questi dieci anni, dal cibo, ai vestiti, viaggi, vacanze, vizi, divertimenti…
Persino i biglietti aerei per tornare in Giappone quando litigavamo, sempre tutto io!
E sei lei, con qualche lavoretto estemporaneo, guadagnava qualcosa, subito lo spendeva per sé.
“L’ho pagato coi soldi che ho guadagnato io!” mi rispondeva quando le facevo notare l’assoluta mancanza di necessità della spesa.
Bello il concetto del “quello che è tuo è mio e quello che è mio è mio!”
Ad essere onesto, non ha mai, mai chiesto direttamente, ma aveva un modo tutto suo, quasi subliminale, per far sì che ti venisse voglia di farle un regalo, che quella spesa fosse davvero indispensabile.
Stava recitando una parte, ne sono convinto.
Infatti quando l'ho conosciuta faceva l'attrice in una compagnia teatrale di Osaka. Ora ha cambiato personaggio.
Ho dato una sbirciatina, sul noto social network, dal momento che la sua vita, la loro, potrei dire, è totalmente pubblica, fatta di likes, condivisioni e cappuccini a cuore.
Penso proprio che abbia trovato un nuovo “sponsor”.
Buon per lei, buon per me!
Per quanto mi riguarda, la mia vita va avanti, con il mio lavoro, la mia famiglia, i miei amici.
Ho cominciato a correre, ad andare in bicicletta. Sono diventato un atleta, ho già corso 7 maratone in questi due anni.
Ed ho incontrato una persona, di recente, con la quale ho ritrovato il sorriso, la serenità.
Quell'entusiasmo di vivere che da tanto tempo non avevo più.
Ma questa è un'altra storia, un altro blog, chissà, o forse no, anzi, sicuramente no!
Perché è la mia storia, la mia vita, la mia felicità e non desidero altro che condividerla con lei, solo con lei!
Definitivamente FINE!